Chapeau, standing ovation per l’ennesima pagina di storia scritta dalla Virtus Francavilla, che dal Barbera porta a casa un altro scalpo pregiato, quello del Palermo. Un’altra delle gemme dell’era Trocini, ormai dolcemente avvezzo a regalare imprese sui principali campi da ascrivere agli annali. Il 2-1 siciliano acquista valore non solo, e non tanto, per la forza ed il blasone dell’avversario, ma soprattutto perchè giunge nella solita situazione di emergenza di organico e a pochissimi giorni dall’improvviso addio di uno dei leader, Leo Perez emigrato ad Arezzo. Ma questa squadra ha ormai insegnato che nelle avversità si esalta ed è significativo che la rete capolavoro della vittoria l’abbia realizzata proprio colui che, per ora, è giunto a rimpiazzare il mesagnese, ovvero Nicola Ciccone.
Trocini lo getta subito nella mischia in coppia con Vazquez, mentre in mediana Castorani e Zenuni rimangono inizialmente in panchina: spazio da subito a Tchetchoua; dall’altra parte, solo in panca l’ex Saraniti. Il primo tempo è di chiara marca palermitana, va detto, con i rosanero che premono ed attaccano con una certa convinzione, pur non impegnando Crispino in interventi difficili. Ma la Virtus concede troppo campo all’avversario ed appare troppo timida e rinunciataria in avanti, non riuscendo nemmeno a creare situazioni di contropiede insidiose. Un nome, in particolare, mette in affanno la retroguardia francavillese per tutta la prima frazione, ed è quello di Nicola Valente, spina nel fianco che parte da sinistra per accentrarsi al tiro. Dopo tanti tentativi, l’attaccante esterno fredda Crispino con un rasoterra velenoso dalla distanza che non sembrerebbe imparabile ma piega le mani al portiere campano.
Il secondo tempo vedrà però all’opera tutto un altro Francavilla, una squadra completamente trasformata e rinvigorita. L’uscita dal campo di Giannotti per infortunio offre involontariamente un assist a Trocini, perchè l’ingresso di Castorani sulla mezzala (con Di Cosmo che va sull’esterno) cambierà il volto alla Virtus. Il centrocampista toscano delizia con giocate di fino, va tosto nei contrasti, si fa vedere ovunque e sigla il gol dell’1-1 da par suo, ovvero seguendo alla perfezione la splendida azione orchestrata da Vazquez sulla destra. Anche l’argentino si ergerà a leader nella ripresa, e già in precedenza aveva sfiorato il pari con un bel mancino ad incrociare e a lambire il palo. Ciccone lo imita, sfiorando la rete sul portiere in uscita (salva tutto la difesa nei pressi della linea) prima della rete di Castorani. Il Palermo del secondo tempo è tutto in due lampi di Lucca, sull’1-1, che fallisce due grosse chance, ma è solo una parentesi, perchè la Virtus ricomincia a macinare gioco ed occasioni. Castorani chiama Pelagotti al non facile intervento da distanza siderale, Ciccone colpisce il palo da posizione defilata dopo azione personale. La logica conseguenza è la rete del vantaggio francavillese che, come giornata da leggenda comanda, non sarà un gol qualsiasi ma uno di quelli che si raccontano ai nipotini negli anni. Castorani, sempre lui, oggi in formato serie B, recupera palla a destra, prova a sfondare e viene murato al vertice dell’area; riprende palla Ciccone che vince un dribbling e da fuori area lascia esplodere un missile di rara tecnica e potenza ad insaccarsi sotto l’incrocio opposto.
E’ il definitivo 2-1, che consegna ai libri di storia biancoceleste un nuovo capitolo destinato a finire nel mito. Un successo epico, meritato, come ammesso anche dal tecnico di casa Boscaglia, che consente tra l’altro al Francavilla di chiudere il girone d’andata in posizione di graduatoria un po’ più tranquilla, ad un passo peraltro dal decimo posto che vuol dire play off. In attesa di un’altra trasferta da cuori forti, quella di Bari, e magari in attesa di certi amori che fanno giri immensi e poi ritornano…