Finalmente è l’avverbio più utilizzato dopo il successo ottenuto dalla Virtus Francavilla sul Potenza sotto la pioggia del Giovanni Paolo II. Finalmente la prima vittoria in campionato dopo 7 turni, finalmente una gioia dopo tante gare sfortunate in cui il credito con la sorte, e con i meriti, era altissimo, finalmente si è battuto il Potenza tra i professionisti. Vittoria meritata, anche al di là del 2-1 finale, su un avversario rinunciatario e mai pericoloso, seppur con la grossa attenuante dell’inferiorità numerica per circa due terzi di gara.
L’episodio che tanto ha fatto infuriare i lucani, patron Caiata compreso, è stata appunto l’espulsione per doppia ammonizione comminata al centrocampista Zampa dopo 33 minuti di gioco, col Potenza da poco in vantaggio ma in verità surclassato, anche in 11 contro 11, da una volenterosa Virtus. Perchè i ragazzi di Trocini, e la parola ragazzi è più che mai appropriata, essendoci in campo ben 6 under, tutti di movimento, avevano fin da subito messo sotto i rossoblu lucani con una partenza vibrante, culminata col rigore a favore, concesso quando Di Somma frana in maniera scomposta su Giannotti in area. E’ l’assistente a segnalarlo, e già qui le prime proteste feroci degli ospiti; la decisione appare corretta, ma tanto ci pensa Domenico Franco a tagliare la testa al toro facendosi ipnotizzare da Marchegiani, che si dimostra degno del cognome di cotale padre. Curiosità, sono due i figli d’arte in casa Potenza, oltre al portiere c’è il trequartista Di Livio.
La Virtus continua a premere, Ekuban sciupa l’ennesima palla-gol di questo campionato su assist di Di Cosmo, e poi si vede annullare un bel gol di testa per fuorigioco millimetrico. Dal nulla giunge però il vantaggio potentino, ed è l’ennesimo episodio che condanna i biancocelesti: punizione mancina da oltre 30 metri di Cianci che scavalca la barriera e scende all’angolino beffando Crispino. Gioia ospite a cui fa presto da contraltare l’espulsione di Zampa, ed a questo punto la Virtus ha l’obbligo di provare a ribaltarla. Dopo l’intervallo i biancocelesti tornano con Castorani per Sparandeo, passando a un’inedita difesa a 4 con gli esterni costantemente in propensione offensiva. E proprio uno dei due terzini, capitan Nunzella, trova il pareggio con uno splendido destro da fuori, non il suo piede, al termine di un’azione insistita. Sull’1-1 Trocini osa il tutto per tutto e gioca la carta Perez (la notizia più bella, il suo rientro), ed il mesagnese dimostra subito quanto pesa la sua presenza con l’assist per il 2-1, quando sfiora sul primo palo il traversone di Franco, servendo a Federico Mastropietro la palla ghiotta del vantaggio. Tripudio in campo e sugli spalti, per una rimonta completata in 6 minuti e per la prima rete stagionale, tanto attesa, del giovane tarantino, sempre positivo ma spesso deficitario in zona gol.
La furia francavillese, trovato il vantaggio, va via via placandosi, anche perchè non si vuol rischiare nulla ed il Potenza, a sua volta, sotto di un gol e con l’uomo in meno, non riesce praticamente mai ad impensierire Crispino. Il Villa ci prova con alcune conclusioni dalla distanza, imprecise, e controlla fino al termine senza rischiare nulla, pur con l’ansia del punteggio sempre in bilico.
Dopo 97 minuti epici, anche per la forte pioggia abbattutasi soprattutto nella ripresa, si può così festeggiare, finalmente appunto, il primo hurrà di stagione, con la speranza che l’incantesimo sia ormai rotto e si possa, da qui in avanti, procedere in scioltezza verso posizioni di classifica più consone a valore della rosa e prestazioni. Fondamentale, si diceva, il rientro di Leo Perez in avanti, ottimo il lavoro sugli esterni, seppur in varie circostanze vanificato da cross non all’altezza, bravo Franco a prendere in mano le redini del gioco dopo l’uscita di Zenuni. E poi, last but not the least, la quarta prova di fila di Alessandro Caporale da centrale puro dei 3 dietro è qualcosa che rasenta il sublime. Marino può rientrare con calma, verrebbe da dire, perchè il ragazzone leccese sembra essersi calato ancora una volta alla perfezione in un ruolo nuovo. I 195 centimetri ed il fisico lo aiutano, ma il resto è tutta farina del suo sacco. Chapeau.