Tanto tuonò che piovve….è il caso di dire! Dopo una serie di prestazioni convincenti non accompagnate dai 3 punti, dopo tre pari di fila, dopo averla tanto agognata (e meritata), giunse finalmente la terza vittoria stagionale per la Virtus Francavilla. Sotto il diluvio torrenziale del Giovanni Paolo II, i biancocelesti affrontavano ancora una volta una big, l’Avellino, ma ormai non fa più differenza, dato che le prestazioni non sono mai mancate, anche e soprattutto al cospetto delle compagini da vertice. Stavolta è cambiato solo il risultato, un 1-0 convincente e anzi, forse, fin troppo striminzito rispetto ai meriti francavillesi.
Eppure Trocini, oltre a Marino, doveva fare a meno di due pedine fondamentali del cetntrocampo come Zenuni e Castorani: il tecnico calabrese, allora, inventa la mossa di Giannotti mezzala, quasi trequartista, inserendo Calcagno prima, e Carella poi, sull’out di destra. Così come contro il Teramo, la Virtus Passa subito in vantaggio, dopo circa 100 secondi, grazie al tanto atteso ritorno al gol su azione di Federico Vazquez, abile a realizzare di giustezza da pochi passi dopo una respinta. Bravo il solito Perez ad aprire e chiudere il triangolo che porterà alla rete l’argentino, e d’altronde il peso dei due in avanti si nota eccome. Vazquez e Perez si cercano, si trovano, anche se alcune potenziali ripartenze letali vengono vanificate da errori nell’ultimo passaggio. Perez vuole il gol, ardentemente, ma il guardalinee glielo nega per fuorigioco molto dubbio dopo la sponda di Pambianchi su corner. Ennesimo episodio dubbio, le immagini non chiariscono del tutto. E’ più che altro la distribuzione dei cartellini, in realtà, ad essere iniqua nel corso del primo tempo, con almeno 3 gialli su 4 esagerati ai danni dei francavillesi e, dall’altra parte, irpini sovente graziati. Cresce, come ovvio che sia, l’Avellino, insidioso con la botta di Aloi ben respinta da Crispino e con D’Angelo di testa, ma la Virtus tiene bene testa agli avversari ed al vento contrario.
Il secondo tempo vedrà una Virtus accortissima nel gestire il vantaggio, non concedendo praticamente alcunchè agli avversari, nonostante il passaggio dei gialloverdi alle tre punte. Anzi, sarà la Virtus Francavilla a sfiorare ripetutamente il raddoppio con ripartenze rapidissime e dal tasso di pericolosità sempre elevato. Carella sbaglia incredibilmente un assist facilissimo per Vazquez che attendeva solo soletto a porta vuota; l’argentino sfiora il palo con un bel diagonale mancino e poi lui, Leo Perez, l’ultimo a stancarsi, prode come un leone a battersi su ogni pallone conquistando tra l’altro preziosi calci piazzati, ebbene, lui vorrebbe la gioia personale, si diceva. Avrebbe la chance più grande su rigore, netto, commesso da Miceli su Vazquez, ma ancora una volta, come contro la Casertana, calcia alto. Impedendo alla Virtus di chiuderla con un po’ meno patemi e a se stesso di salire a quota 3 in campionato.
Ma può andar bene lo stesso, con il senno di poi, dato che il successo giunge ugualmente, sudato, meritato, epico dato il clima da nubifragio. Vorremmo dire che è stata una gara interpretata meglio di altre, che finalmente si è visto lo spirito giusto, ma in realtà la Virtus ha giocato quasi sempre così (bene). E’ cambiata solo (a parte il ritorno al gol di un attaccante) una circostanza, ovvero che la porta di Crispino è rimasta inviolata e l’avversario non ha segnato alla prima occasione buona. Per il resto, va detto, si dovrebbe concretizzare di più, perchè non è possibile dover creare ogni volta 7-8 palle-gol per segnarne uno. Aggiungiamo infine una nota di merito per l’intuizione di mister Trocini sul ruolo di Pasquale Giannotti, ottimo da mezzala ma soprattutto da fantasista a tutto campo, specialmente in fase di possesso palla. Un furetto che ha messo sovente in difficoltà la difesa avversaria, in una posizione sicuramente riproponibile in futuro.