Difficile raccogliere le idee per condensare in poche righe il concentrato di emozioni, brividi e infarti scatenato da Virtus Francavilla-Andria. Una gara per oltre un’ora giocata su ritmi paradisiaci da un Francavilla che ha avuto la sola sfortuna di trovare un marziano nella porta avversaria, ma poi incredibilmente messa in discussione dalla reazione tardiva ma potente della Fidelis. Che ha dovuto a sua volta arrendersi ad un Tommaso Nobile in formato serie A.
Quasi non risentendo delle pesanti assenze (Caporale, Perez, Prezioso, Enyan, Tulissi, ma anche dall’altra parte, va detto, non ci sono Di Piazza, Bubas e Legittimo), la Virtus inizia fin dal primo minuto un lungo monologo che rimarrà ininterrotto e solitario per circa 60 minuti. I biancocelesti martellano a ritmi impressionanti schiacciando l’impotente avversario nella propria trequarti ed arrivano alla conclusione con facilità quasi disarmante. Saracco, si diceva: il numero 1 andriese si erge a saracinesca monumentale su Patierno per due volte e su Maiorino, mentre Pierno sfiora il palo con gran sinistro a giro. Funziona finalmente anche il gioco sulle fasce, in particolare Ingrosso (alla sua miglior prestazione stagionale) a sinistra affonda che è un piacere: per due volte con i suoi cross mette in serio affanno la difesa ospite e sul terzo tentativo trova Mastropietro, sul secondo palo, abile ad insaccare. Ci ha preso gusto Federico Mastropietro, al suo quinto centro, sempre più decisivo, sempre più insostituibile. Il dominio assoluto francavillese continuerà anche nella prima fase della ripresa, e ci vuole l’ennesimo prodigio di Saracco a stoppare ancora Patierno, servito alla grande da un ispirato Maiorino: gran parata e palla a scheggiare la traversa. Una maledizione per Kikko, il duello odierno col portiere avversario, peccato, perché il numero 9 avrebbe meritato il gol, in una gara giocata alla grande fino all’ultimo, compreso il sontuoso assist nel finale per Ventola, bravo a involarsi ma ipnotizzato sul più bello dal solito super Saracco.
In mezzo a tanto Francavilla, comincia ad uscire alla distanza la Fidelis, come fisiologico che sia: la Virtus non può materialmente reggere su quei ritmi per 90 minuti, con un po’ di stanchezza che affiora, mentre gli ospiti, pur sempre compagine dotata di grossi nomi per la categoria, tra cui gli ex Nunzella e Risolo, devono giocoforza darsi una scossa data la classifica deficitaria. E così, dopo la mezz’ora, giungono azioni pericolosissime anche in area francavillese: dapprima Nobile è bravissimo a togliere letteralmente dalla testa di Sorrentino l’assist perfetto di Tulli, ma sarà fenomenale il portierone napoletano in mischia, su azione da corner, a sventare di piede sulla linea la conclusione ravvicinata a colpo sicuro di Riggio. Nunzella su punizione va vicinissimo al bersaglio, quindi sempre Nobile, con la parata forse più bella e spettacolare della stagione, vola a disinnescare il mancino a giro perfetto di Ortisi destinato all’incrocio. L’ultimo brivido di questo interminabile thriller lo regala, involontariamente, il nuovo entrato Gianfreda, ironia della sorte nel supplemento di recupero che l’arbitro assegna proprio a causa del suo ingresso in campo avvenuto dopo il 90’. Il leccese devia di testa il lancio di Casoli con sfera che scavalca Nobile e centra la propria traversa. Sarebbe stata una beffa atroce, incredibile, ma evidentemente da qualche parte era scritto il lieto fine del thriller. Francavilla che si riappropria del terzo posto in classifica e si avvicina al Catanzaro secondo, distante appena due punti. Sabato alla Nuovarredo Arena arriva un Palermo in gran forma e riposato, ma la Virtus formato casalingo non teme e non fa sconti a nessuno. Sarà un altro capitolo della favola da godere in ogni sua pagina, in ogni suo minuto. Noi spettatori, voi protagonisti in campo: regalateci un altro finale da sogno.