Si può riassumere con le parole a caldo di mister Taurino: “non abbiamo fatto male, ma nemmeno come siamo abituati: si poteva decisamente fare meglio e di più”. La Virtus perde male ad Avellino una gara che avrebbe potuto tranquillamente pareggiare nel finale, ma l’impressione generale è che non sia stata la solita Virtus. Troppo poche idee di gioco, reparti un po’ scollati, nervosismo spesso palese e soprattutto tante palle perse e troppi errori banali nei passaggi. Pesa come un macigno l’assenza dell’ultim’ora (maturata in fase di riscaldamento) di Pasquale Maiorino, con Taurino costretto a schierare Ventola in coppia con Perez senza averli mai provati insieme. Una defezione che si aggiunge a quelle solite di Franco, Toscano, Patierno e Puntoriere.
Eppure, dopo la palla-gol irpina in apertura con Micovschi di testa, ottimamente stoppato all’angolino da Nobile, la Virtus riesce a portare il match su un piano di sostanziale equilibrio, costruendo anche una grossa chance con Enyan su cross di Prezioso. Poi, quasi dal nulla, il penalty che deciderà il match, quando il direttore di gara giudica falloso il contrasto tra Pierno e Di Gaudio, lasciato troppo libero di incunearsi nel cuore dell’area partendo da casa sua. Si professa innocente Pierno, il contatto, se c’è, è lievissimo ma il signor Kumara è fiscalissimo, come dimostrerà in seguito. Gagliano trasforma alla perfezione, poi sarà Enyan a recriminare per un presunto tocco di mano in area. In contropiede, sul finale di tempo, l’Avellino sfiora il raddoppio con Di Gaudio ma Nobile è semplicemente portentoso; sugli sviluppi, Carriero manca di pochissimo il bersaglio.
Nella ripresa, pur non creando grossissime occasioni, l’Avellino controlla bene il match e tiene i biancocelesti lontani dalla propria area. Nobile è sempre attento in uscita o su conclusioni centrali, ma il match di fatto si spezzetterà per i diversi falli fischiati dal sig. Kumara. Enyan, diffidato, si becca il giallo e salterà il Catania, così come Caporale, protagonista dell’episodio che sarà l’emblema della fiscalità quasi fastidiosa del direttore di gara. Il numero 17, subito dopo un cartellino giallo, scaglia nervosamente la sfera per terra, ed il sig. Kumara lo ammonisce nuovamente facendo scattare l’espulsione. A volte un minimo di buon senso varrebbe più di un’esagerata pignoleria. Sta di fatto che, contro il Catania, mancheranno due titolarissimi come Caporale ed Enyan, in attesa di conoscere le condizioni di Maiorino e di sapere se qualcun altro tra gli indisponibili possa rientrare. Nonostante la prova non esaltante, il Francavilla avrà la clamorosa occasione per pareggiare quando Forte respinge la bordata di Prezioso ma soprattutto compie un miracolo sul tap-in ravvicinatissimo di Ventola.
I motivi di rammarico, dunque, non mancano in casa Francavilla: il rigore decisivo non chiarissimo, uno reclamato, la monumentale chance fallita, ma rimane in generale la convinzione che, contro un avversario forte ma in un periodo non brillantissimo, si poteva e doveva fare e creare di più. Le assenze non possono essere sempre un alibi, anche perché aumenteranno domenica prossima nello scontro sempre affascinante col Catania. Si dovrà riprendere confidenza con i punti e col bel gioco, e chi scenderà in campo dovrà comunque dare il massimo.