Contro tutto e tutti, contro la Fidelis e soprattutto contro il solito sig. Di Graci, arbitro comasco che evidentemente deve avere qualcosa in sospeso contro i francavillesi, la Virtus sbanca con pieno merito Andria nel tosto derby pugliese della terza giornata. Lo fa nel modo che dà maggior gioia, palpitazione e godimento ai tifosi, ovvero nei minuti di recupero grazie al numero del nuovo entrato Tiziano Tulissi.
Ai soliti Perez, Patierno e Toscano, in casa Virtus si somma il forfait dell’ultim’ora di Mimmo Franco: al suo posto, spazio in mediana a Mastropietro nell’inedito ruolo di playmaker. Fuori Di Grazia nell’Andria, in panchina l’ex Nunzella. Dopo 2 minuti la Fidelis sciupa la grossa chance con Tulli, che incespica sul più bello a tu per tu con Nobile: sarà l’unica vera palla gol dei federiciani, perché da quel momento, pur provando i padroni di casa ad esercitare maggior possesso palla e ad arrivare più sovente dalle parti dell’area avversaria, di fatto sarà il Francavilla ad avere le reali, concrete chance nitide per vincere il match. Maiorino da 30 metri coglie una traversa galattica, quindi il Francavilla, sornione, attende la Fidelis ma senza mai consentirle di sfondare il muro a protezione di Nobile.
E’ nella ripresa che il dominio francavillese si fa più netto: Ventola, dopo abile movimento, chiama Dini alla prodezza con un destro insidiosissimo, mentre Enyan centra il secondo legno di giornata, calciando contro il palo da distanza ravvicinata una chance facilissima. Sfortuna nera per la Virtus, Taurino capisce che si può vincere e passa al 3-4-2-1 inserendo Tulissi per Mastropietro. L’arbitro Di Graci, si diceva, prova ancora una volta a negare il successo ai biancocelesti non concedendo un monumentale rigore quando Venturini stende platealmente in area Ventola che si avventava su cross da sinistra. Difficile parlare di errore, perché il fischietto lombardo è piazzato ottimamente a due metri dall’azione con visuale spalancata: era rigore ed espulsione, difficile non parlare di malafede. E’ la quarta volta su 6 gare da lui dirette che il Francavilla riesce a vincere NONOSTANTE Di Graci: il famoso rigore negato su Gigliotti a Catania, evidentemente, poco gli ha insegnato.
La giustizia divina premia però il Francavilla proprio in extremis, nel modo più bello, quando al 91’ Tulissi approfitta del controllo errato di Venturini, si libera elegantemente di Lacassia e batte l’immobile Dini con un mancino quasi da biliardo. Un successo splendido, da ricordare, legittimo e sofferto, che lancia la Virtus nelle zone alte della graduatoria e che dà continuità a quello precedente giunto contro la Vibonese. Seconda gara senza reti al passivo, con Nobile praticamente inoperoso o quasi, per imprimere nel gruppo sempre più fiducia e convinzione nei propri mezzi. La squadra c’è, la mano di Taurino comincia a vedersi ed il suo lavoro a dare i suoi frutti. Con una dedica particolare al grande vicepresidente Tonino Donatiello, unendosi al cordoglio per la scomparsa del caro padre.