Partiamo dalla fine, dal gol di Citro che decide il derby in pieno recupero scatenando le proteste di mister Taurino: Ventola trattiene a centrocampo Maita che ha una plateale reazione sbracciando sul francavillese; l’arbitro fa proseguire, palla per Citro, nuovo entrato, che con un numero brucia nello scatto uno stanchissimo Idda e trafigge Nobile sotto la traversa. Rete in sé bellissima, ma sulla quale, probabilmente, il sig. Monaldi avrebbe dovuto fermare il gioco in partenza per punire disciplinarmente la reazione di Maita (e magari la stessa trattenuta di Ventola). Rimane rabbia, rammarico, amaro in bocca in casa Francavilla per un pari sfumato sul campo della capolista, che avrebbe potuto, chissà, mantenere aperti spiragli inimmaginabili.
Ma la prova della Virtus rimane comunque tosta, gagliarda, di personalità su un campo al limite della praticabilità per la forte pioggia e al cospetto di una corazzata che può permettersi di mandare in panchina gente come Botta, Simeri, Bianco, Mallamo. Di contro, un Francavilla già in emergenza per le assenze di Caporale, Tchetchoua, Enyan e Tulissi, cui si aggiungono incredibilmente gli infortuni di due difensori su tre nel corso del primo tempo, Miceli e Delvino. Eppure i biancocelesti non si scompongono dopo lo svantaggio giunto 30 secondi dopo l’uscita di Miceli, ad opera di Cheddira (lasciato forse troppo libero Antenucci di controllare e servire l’assist), reagiscono con Maiorino di testa e in generale giocano alla pari, per quanto giocare si possa su quel terreno. Per evitare ogni rischio dovuto alla palla che si ferma in anticipo e rimbalza male, Taurino stavolta rinuncia alla solita impostazione che parte da dietro con gli scambi tra portiere e difensori, ma dalla cintola in su prova ad imbastire le consuete trame fatte da una rete di passaggi fitti, rapidi e ravvicinati.
E’ così che nascono i due corner da cui, in avvio di ripresa, verranno annullate altrettante reti francavillesi: la prima perché secondo il fiscalissimo direttore di gara la sfera è collocata di qualche centimetro fuori dalla lunetta dell’angolo; il fischio arriva un attimo prima che Gianfreda insacchi di testa, ma la sensazione è che i galletti avrebbero potuto far poco per evitare il gol. Il secondo centro annullato è il bel sinistro al volo di Patierno su palla messa avanti di testa, e qui l’inquadratura televisiva purtroppo non aiuta, ma c’è la seria possibilità che il bomber bitontino fosse in linea e non in offside. Il pareggio strameritato giunge con l’eurogol da calcio piazzato di Pasquale Maiorino, una bomba ad effetto da oltre 30 metri che beffa Frattali sotto la traversa. Poi Nobile, come sempre, mette il suo timbro sul destro di Cheddira, quindi Simeri ha la grossa chance, stoppato un po’ dal terreno, un po’ dalla difesa. La Virtus tiene comunque botta fino al termine, tentando anche, quando può, di farsi vedere dalle parti di Frattali sfruttando le forze fresche di Ventola e del rientrante Perez.
Quando ormai il giusto, preziosissimo pareggio sembra essere in cascina, l’episodio tanto discusso al 92’ che decide la contesa. Citro,col primo centro in campionato, dà ragione ai cambi di Mignani consentendo al Bari di allungare sulle inseguitrici. Tanto amaro in bocca, si diceva, ma niente drammi in casa Francavilla, che deve immediatamente pensare a come tornare al successo contro la Paganese facendo la conta, tra infortuni e squalifiche, di chi e quanti saranno arruolabili.