Che a Catanzaro, sul campo di quella che è forse la principale candidata alla vittoria del campionato, potesse starci la sconfitta era anche preventivabile. Rimane tuttavia un po’ di rammarico in casa Virtus Francavilla per aver incassato tre reti piuttosto evitabili (soprattutto la prima e la terza) e per non esser riusciti, pur all’interno di una gara disputata discretamente, ad essere sufficientemente incisivi e pericolosi negli ultimi 16 metri.
Il 3-1 finale, esagerato nelle proporzioni, rende merito ad un Catanzaro concreto, cinico e capace, quando affonda, di sprigionare la tecnica dei suoi solisti, su tutti Carlini ed il grande ex Federico Vazquez, castigatore dei suoi recenti compagni con una doppietta. L’argentino appare un altro giocatore rispetto alla copia opaca e sbiadita di sé messa in mostra per lunghi tratti dello scorso campionato, quando, pur con le attenuanti di qualche stop forzato, mise a segno una sola rete su azione in tutto il torneo, meno di quanto fatto in un’ora di gioco ieri. Merito, o colpa a seconda dei punti di vista, del diverso modo in cui l’argentino viene servito ed innescato, ed in effetti anche al Ceravolo la Virtus ha mostrato difficoltà nel servire adeguatamente le punte e creare autentiche palle-gol.
L’assenza di due cecchini dell’area come Perez e Patierno è pesantissima, mancanza a cui, al momento, il pur volenteroso Ekuban non è in grado di sopperire, con l’onere di inventare e concludere che grava quasi tutto sulle spalle di Maiorino. Bravo e freddo, il tarantino, a trasformare il calcio di rigore dell’illusorio 1-1, ma qualche leggerezza di troppo in fase difensiva ha vanificato gli sforzi, impedendo un pari che forse, con maggior attenzione, si sarebbe anche potuto racimolare. La prima rete incassata nasce da una palla persa in uscita sulla trequarti (altra nota dolente che prosegue il trend della scorsa stagione), trasformata in cross perfetto dal fondo su cui Vazquez è abilissimo a rubare il tempo a Caporale in mezza girata volante. La reazione francavillese del primo tempo, piuttosto equilibrato, porta al potente tiro-cross di Maiorino respinto da Branduani e all’inzuccata di Miceli alta di un soffio. Quindi il penalty in avvio di ripresa che rimette in equilibrio la gara, ma proprio quando sembra possibile portare a casa un risultato positivo giunge l’affondo di Carlini, ancora sulla corsia mancina, sul cui traversone sempre Vazquez anticipa Caporale, stavolta di testa sul primo palo, con un movimento perfetto da centravanti di razza. Pomeriggio sfortunato per il difensore leccese, che si è trovato in entrambe le occasioni a chiudere la diagonale perdendo il duello con l’argentino, ma vanno rimarcati ancor di più i meriti del “Cabezon”, in giornata di grazia.
Troppo facile la terza segnatura, nata da rimessa laterale con tocco per Vandeputte, che si inserisce troppo agevolmente in area e batte Nobile in diagonale. Tre reti evitabili, tutte nate dalla zona destra francavillese. Ci sarà da riflettere per mister Taurino, solitamente perfezionista, in particolare della fase difensiva: il primo ad essere rammaricato per ciò che non ha funzionato sarà lui. In attesa di uno o due ultimi regali dal mercato che sta per concludersi, va preparato al meglio quello che dovrà essere il primo ruggito stagionale in casa contro la Vibonese. Lì, nella Nuovarredo Arena che dovrà divenire catino, lì dove la neonata curva dovrà essere il dodicesimo uomo.