Si può dire che l’arbitro, il sig. Cavaliere di Paola, batte la Virtus Francavilla 1-0? Forse è esagerato, ok, ma il modo in cui è maturata la sconfitta del Partenio contro la seconda della classe fa rabbia, tanta: a decidere è un calcio di rigore per gli irpini su azione viziata da netto fallo su Giannotti, quindi nella ripresa il direttore di gara grazia letteralmente prima Rocchi (addirittura in apertura) e poi D’Angelo da due cartellini rossi sacrosanti.
Insomma, stavolta la sudditanza psicologica, palese per tutto il match al cospetto di una corazzata che doveva per forza vincere, ha pesato eccome. Non è calcio, questo, ma tant’è. Attenzione: onore alle dichiarazioni post gara di mister Colombo, secondo il quale, se si vuole continuare il processo di crescita, non si devono accampare alibi arbitrali, sottolineando come nella fattispecie del rigore, Giannotti (che ha subìto il fallo sugli sviluppi del quale è giunto il penalty) avrebbe potuto e dovuto gestire prima e meglio quella palla sulla propria trequarti. Tutto giusto, ma se esiste un regolamento, va applicato e rispettato equamente per entrambe le contendenti. Esempio lampante dei due pesi e delle due misure, le due ammnizioni comminate a Celli (espulso nel finale e dunque assente nel prossimo match decisivo contro la Cavese), per falli piuttosto normali, non possono essere paragonate ai gialli di Rocchi, che ha colpito con una netta manata Ciccone lanciato a rete, e D’Angelo, autore di un’entrata killer.
Venendo al calcio giocato, Colombo conferma per la Virtus gli stessi identici 11 dell’impresa di Teramo, dovendo ancora fare a meno di Maiorino, Tchetchoua e Di Cosmo; solo panchina per Castorani e Zenuni. Come spesso accade in trasferta soprattutto al cospetto dei top club, la Virtus prova principalmente a contenere imbrigliando l’avversario. L’Avellino in effetti non creerà grossi pericoli dalle parti di Costa prima del rigore, salvo per la grossa chance di Maniero ed il destro di Rocchi dal limite su cui è attentissimo il numero 1 veneto. Virtus insidiosa dall’altra parte solo con un colpo di testa di Ciccone, poi il penalty tanto contestato, perchè prima dell’intervento in area di Celli su D’Angelo c’è il fallo vistosissimo di Tito a toglier palla a Giannotti. Ma l’arbitro non se ne avvede e Maniero sigla il centro decisivo.
Reagisce bene allo svantaggio ed al torto la Virtus nella ripresa, e meriterebbe subito di rimanere con l’uomo in più ma Cavaliere grazia Rocchi ultimo uomo. Adorante avrà la chance principale da corner ma fallisce da pochi passi, quindi i padroni di casa tentano timidamente di chiudere il match ma Costa di fatto risulterà inoperoso. Sarà il Francavilla invece a sfiorare il pari finale, che a conti fatti sarebbe stato un giusto premio, con Miccoli su cui salva Illanes e con la bordata di Caporale da distanza siderale. Ma era destino che la gara del Partenio fosse stregata, anche perchè ai torti arbitrali si è aggiunta, va detto, una fase offensiva ancora deficitaria. Qualcosa la Virtus ha tentato di farla, ma è il trend delle ultime 11 gare a preoccupare: reti col contagocce, poche chance prodotte rispetto al solito. Come ammesso da mister Colombo, si devono creare molte più palle gol per la mole di possesso esercitata, e si deve trovare più intensità e cercare maggiormente la profondità. La manovra sulle fasce ha funzionato quasi esclusivamente a sinistra, ove si son viste buone trame ma, ahimè, concluse con cross o scelte sbagliate.