Sconfitta che brucia, quella rimediata al Franco Scoglio contro un Messina comunque vivo e volitivo. Ma, al termine di 98 minuti caldi, combattuti e piuttosto equilibrati, che hanno visto prevalere a tratti l’una ed a tratti l’altra contendente, un pari sarebbe stato pacificamente il punteggio più giusto. Oltre ad un pizzico di buona sorte, ad incidere in senso avverso alla Virtus Francavilla sono state la giornata di grazia del portiere di casa Lewandovski e probabilmente la lista di assenti che, in terra sicula, si presentava troppo corposa. Ben 4 elementi indisponibili nel reparto offensivo (Perez, Patierno, Tulissi ed Ekuban), circostanza che ha pesato soprattutto quando servivano mosse per recuperare lo svantaggio, e 3 a centrocampo, ovvero Pierno, Toscano più Franco, in panchina ma non ancora al top.
Scelte obbligate per Taurino, ed allora nella prima frazione è il Messina a fare principalmente la partita mettendo sovente in difficoltà il Villa da calci piazzati e con le scorribande a sinistra dell’interessante Catania. Enyan e Caporale sono bravi a salvare due situazioni insidiosissime, mentre Nobile si fa trovare prontissimo sia in uscita che sui tentativi di Vukusic e Adorante. La Virtus agisce prevalentemente di rimessa ma, quando affonda, è comunque pericolosa soprattutto con Maiorino, fermato dall’esterno della rete e da almeno un paio di interventi prontissimi di Lewandovski.
Parte decisamente più aggressivo il Francavilla nel secondo tempo, con la volata di Enyan fermato sul più bello dalla respinta di Lewandovski, e col colpo di testa di Caporale ad un soffio dal bersaglio. Proprio nel momento migliore degli ospiti arriva però la rete decisiva, con la girata di Vukusic su cross da destra che trafigge Nobile all’angolino. Un peccato, perché il gol giunge a difesa schierata e con la sfera che, appena colpita dallo slavo, rimbalza malignamente sul disastrato terreno di gioco prima di accelerare a rete. Il Villa c’è, reagisce e coglie un clamoroso palo con Ventola, poi ci si complica la vita quando Tchetchoua, già ammonito, perde banalmente palla e commette fallo da secondo (un po’ fiscale) giallo. Virtus in 10 per gli ultimi 20 minuti, ma i biancocelesti non demordono. L’unico ingresso offensivo disponibile è Puntoriere, che però poco incide, anche perché parte larghissimo a destra, eppure al 93’ sfiora l’impresa la Virtus quando solo l’ennesimo miracolo di Lewandovski stoppa la perfetta incornata di Ventola su cross di Maiorino.
Una sconfitta che lascia tanto amaro in bocca, perché ai punti la Virtus avrebbe strameritato almeno un pari: meglio il Messina nel primo tempo (pur creando il Villa chance ottime), decisamente meglio il Francavilla nella ripresa. Da rivedere probabilmente il gioco sulle fasce, specialmente sull’out di destra, così come la presenza e gli inserimenti dei centrocampisti centrali ad accompagnare la manovra in zona tiro. Tra le note positive, la sicurezza data da Tommaso Nobile, la tenuta comunque buona della difesa, la solita intraprendenza di Enyan ed un Ventola che, ispirato dall’ottimo Maiorino, si conferma centravanti tosto, smaliziato e presente: continuando così, fin quando avrà spazio, arriverà sicuramente qualche gol in più.
Chissà se magari già domenica prossima nel derby casalingo contro il forte Monopoli; sperando magari in un pizzico di buona sorte in più ed in qualche rientro, ad esempio un Tiziano Tulissi che a Messina sarebbe servito come il pane.