Termina a Bari la striscia di imbattibilità francavillese durata 8 giornate, ma il tonfo del derby sarà troppo penalizzante nel risultato per i biancocelesti. Perdere al San Nicola ci può stare ed era forse preventivabile, al cospetto di una corazzata costruita per dominare. Ma rimane forte il rammarico per averci messo del proprio nel rendere facile il compito al Bari, regalando letteralmente tre reti oltre a subire un calcio di rigore contro molto dubbio nel momento migliore.
Matura lì, in quei due episodi a cavallo tra fine primo tempo ed inizio ripresa, la sconfitta francavillese: prima il penalty concesso in maniera alquanto generosa dal sig. Maranesi al Bari, per contatto tra Di Cosmo e Marras che, se c’è, avviene fuori area, ed è il 2-1 che porta all’intervallo. Poi, su lungo lancio, ancora Marras infila la difesa francavillese e tenta un pallonetto che appare innocuo e lento ma che Crispino, abbastanza clamorosamente, non riesce a fermare prima che la palla si infili in rete. Ecco, queste due reti spezzano definitivamente gambe e velleità di un Francavilla che, almeno per 40 minuti, si stava comportando egregiamente. La sfuriata d’avvio dei galletti dura meno di 5 minuti (bravo Crispino a stoppare Antenucci), poi sale di livello la prestazione francavillese con i tentativi timidi di Nunzella, Vazquez e Ciccone e soprattutto con la chance enorme dell’argentino su cui è provvidenziale Frattali. Il solito episodio è però in agguato e si concretizza quando, sulla sponda di Candellone, il rasoterra centrale di Antenucci da oltre 20 metri si infila in mezzo alle gambe di Crispino. Primo dei due gravi errori di giornata per il portiere campano, decisivi eccome sul risultato. Peccato, perchè la Virtus aveva subito pareggiato i conti quando Castorani, sempre lui, dopo l’azione dell’ispirato Ciccone, aveva trovato un perfetto destro di prima all’angolino dalla lunga distanza per l’1-1. Sono ben 5 le reti in metà campionato per la mezzala toscana, giocatore che sembra ripercorrere le orme di un certo Michael Folorunsho.
Il rigore dubbio ed il pallonetto beffardo (entrambi a firma Marras), come si diceva, incalaneranno definitivamente il match verso il capoluogo, che chiuderà i conti grazie all’ennesima gentile concessione francavillese. Stavolta è la palla persa a centrocampo da Pambianchi ad innescare la ripartenza che consente ad Antenucci di fare poker. Ma a quel punto, come detto, la Virtus era già mentalmente fuori dal match. Peccato, perchè andando al riposo sull’1-1 ed evitando di regalare reti ad un avversario già forte, si sarebbe potuto sperare in un risultato diverso, sebbene non vadano sottaciuti i meriti di un Bari potente nei singoli ed arrembante sulle fasce (specie a sinistra con Rolando), e le pecche di una Virtus che, nella ripresa, è stata troppo rinunciataria e latitante in avanti. Quando Ciccone ha iniziato ad accusare segni di stanchezza, Vazquez è rimasto troppo isolato, e poco ha chiaramente potuto l’ultimo arrivato Adorante nei 7 minuti finali.
Non dimentichiamo il parziale alibi delle tante assenze che continuano a penalizzare il Francavilla (Marino, Pino, Mastropietro, Giannotti, Ekuban, Puntoriere), cui va aggiunto il top player del mercato di gennaio Maiorino, non ancora al meglio della condizione di forma. Chissà se potremo ammirarlo già sabato prossimo al Giovanni Paolo II contro la Turris; di sicuro, sarà un impegno da non fallire senza se e senza ma.