Applausi a scena aperta per la Virtus Francavilla che travolge con un rotondo 3-0 la forte Juve Stabia e chiude il girone d’andata a 30 punti, record da quando i biancocelesti militano in C. Superato di 1 il precedente primato di D’Agostino (poi calato nel girone di ritorno): all’epoca i 29 punti valevano il quinto posto parziale al giro di boa, stavolta quota 30 significa settima piazza, a dimostrazione di un torneo sicuramente più competitivo e livellato verso l’alto.
Il netto successo contro i campani acquista ancor più pregio perché giunto contro una Juve Stabia forte, in palla e che, almeno fino ad un certo punto, ha ben giocato e creato diverse chance, stoppate da un monumentale Tommaso Nobile. Per superare questa Juve Stabia, insomma, c’è voluto un gran Francavilla, uno dei migliori stagionali. I biancocelesti, tra le mura amiche, si confermano solidi, concreti, cinici e potenti, capaci di resistere alle folate offensive avversarie, quasi a compensare ad una fragilità troppo spesso palesata in trasferta, ove si sono gettati al vento diversi punti inopinatamente. Se si pensa che, ciononostante, l’andata si è chiusa ad appena 4 lunghezze dal secondo posto, aumentano da un lato i rimpianti, dall’altro la coscienza della forza di questa squadra.
Emblema della giornata perfetta contro gli stabiesi è Federico Mastropietro, rispolverato causa squalifica di Tchetchoua e capace di farsi trovare più che pronto con una doppietta di testa (non certo specialità della casa) e di sfoderare una performance pulita, ordinata e solida. Un gol da centravanti di razza, in apertura, su pennellata di Tulissi, un altro, su cross altrettanto invitante di Pierno, da tuttocampista bravo a seguire l’azione e a farsi trovare al posto giusto in zona gol (alla Castorani per intenderci). In mezzo, il 2-0 quasi immediato di Leo Perez, abilissimo a raccogliere come assist il rilancio di Miceli, involarsi in solitudine con la difesa ospite alta e battere in uscita un Sarri inizialmente uscito a metà. La Juve Stabia, si diceva, ci ha provato, soprattutto nel corso del primo tempo ed nei primissimi minuti della ripresa, prima di accusare un vistoso calo di brillantezza ed energie, cui solo in parte hanno sopperito gli ingressi dei giovanissimi Guarracino e Della Pietra. I 4 davanti giocano a memoria e quando affondano mettono paura alla retroguardia francavillese, forte comunque di 3 centrali insuperabili o quasi e di un Nobile in versione paratutto su Eusepi e due volte sullo sgusciante Stoppa, aiutato su quest’ultimo una volta dal palo ed un’altra dal provvidenziale salvataggio sulla linea di Pierno sul tap-in di Panico. Sempre Panico va vicino al bersaglio al volo in chiusura di tempo, e con un velenoso colpo di testa in apertura di ripresa, ma il nemico numero 1 delle Vespe si chiama ancora Tommaso Nobile, galattico subito dopo su Eusepi da 2 metri. Un portiere di categoria superiore, da tenere stretto e blindare. Poi, il resto del secondo tempo sarà quasi un assolo francavillese, con chance a ripetizione per Toscano, Perez e quella clamorosa di Ekuban, entrato con impatto più che positivo. A sigillare un successo meritato ma meno agevole di quanto dica il punteggio.
Altra nota lietissima, i 72 minuti in cui è rimasto in campo Tiziano Tulissi, alla primissima da titolare al posto di Maiorino, autore dei soliti pregevoli spunti di pura tecnica e classe: lui e Patierno potrebbero essere i veri acquisti a tempo pieno di gennaio, almeno per il reparto offensivo. Buona anche la convivenza in mediana tra Toscano e Franco, preferito al diffidato Prezioso, molto vicini per lasciare più libertà di movimento a Mastropietro, a sua volta più prossimo alle due punte, quasi a comporre un tridente. La prova del nove si avrà subito, mercoledì, nuovamente in casa contro la corazzata Catanzaro, per confermare tutto, per far capire che la Virtus c’è e vuole se possibile migliorare il piazzamento a fine anno solare. Mancherà il grande ex Vazquez, espulso nell’ultimo turno: peccato.