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  • 20 Dicembre 2023 19:00

IL PUNTO DI ANTONLUCIO | Virtus Francavilla, al peggior avvio di campionato da quando è in C

DiAntonlucio Saracino

Ott 19, 2020
IL PUNTO DI ANTONLUCIO | Virtus Francavilla, al peggior avvio di campionato da quando è in C

Potrebbe sembrare, visto dall’esterno, un alibi facile ed alla lunga stucchevole, quello della malasorte e delle sviste arbitrali, e di certo non saranno questi gli unici motivi per cui la Virtus Francavilla, al peggior avvio di campionato da quando è in C, occupa mestamente il fondo della classifica. E’ innegabile, tuttavia, che se del match contro il Catania non ci si limita a guardare al punteggio, ma alla prestazione nel corso dei 95 minuti, lo 0-1 appare assolutamente bugiardo ed ingiustificato.

Un Francavilla propositivo, piacevole, che nella prima metà del primo tempo ha addirittura incantato mettendo alle corde i forti etnei e creando occasioni da rete a raffica. Saranno almeno 8, fino alla fine, le chance nitide per segnare non sfruttate dai francavillesi, e su ciò, oltre alla giornata di grazia del portiere avversario Martinez, in vena di miracoli, ha influito innegabilmente l’assenza delle due bocche di fuoco dell’attacco, Perez e Vazquez. Già la mancanza di uno dei due è pesantissima, se vengono meno entrambi, la situazione si fa drammatica. Perchè quando, in maniera costante e ripetuta, si falliscono occasioni anche clamorose, allora qualcosa va rimproverato a coloro che li sostituiscono, in termini di cattiveria e concretezza sotto rete.

Ok, il prodigio di Martinez su Di Cosmo dopo appena 7 minuti ha del sovrumano, ma sulle 3 chance capitate a Mastropietro, ad esempio, si poteva e doveva fare di più. Compreso il palo clamoroso a tu per tu col portiere colto dal tarantino sempre in apertura. Zenuni, Ekuban due volte e Celli parteciperanno a loro volta alla giostra dei rimpianti, mentre il Catania, col cinismo e la fortuna delle grandi squadre, col minimo sforzo trova i 3 punti grazie al rigore trasformato dall’ex Sarao in chiusura di primo tempo. Penalty che definire dubbio è riduttivo, in quanto l’altro grande ex Albertini accentua platealmente sul contatto con Franco. Va detto, ad onor del vero, che sempre su Albertini due interventi precedenti in area, da parte di Nunzella e Pambianchi, apparivano al limite se non da rigore. Il direttore di gara, sbagliando, avrà pensato bene di compensare. Il fatto è che, pochi istanti dopo, il signor Pascarella avrebbe dovuto sanzionare con un altro calcio di rigore un evidente tocco di braccio in area catanese su cross di Nunzella. La visuale era anche piuttosto libera, ma evidentemente è destino, contro il Catania, di incappare in giornate arbitrali per così dire non fortunatissime.

Andare agli spogliatori sotto per un rigore contestato dopo un primo tempo dominato è una mazzata psicologica che la Virtus accusa in apertura di ripresa, quando il Catania, già per la verità in crescita nella seconda parte di prima frazione, prova a controllare ed a pungere. Crispino si sporcherà appena i guantoni sulle conclusioni dalla distanza dell’ottimo Biondi e di Emmausso, poi la Virtus riprende a spingere alla ricerca del pari. Mister Raffaele capisce l’antifona e corre ai ripari, sostituendo Sarao con un difensore, Calapai, lasciando gli etnei senza veri riferimenti in avanti. Su Zenuni, in area ospite, ci sarà un altro intervento dubbio, poi le ghiotte chance, di cui si diceva, di Mastropietro, Ekuban e Celli, ma i centimetri o super Martinez negano al Villa almeno il sacrosanto pari.

Ai punti, in realtà, questa gara l’avrebbe stravinta il Francavilla, magari anche con uno solo in campo tra Perez e Vazquez. Quando si parla di malasorte, oltre agli episodi, ci si riferisce, appunto, anche alle assenze concomitanti delle due punte titolari che farebbero la differenza in qualsiasi compagine di C. La prestazione c’è stata, più che convincente, il problema è stato che, se per una volta si sono finalmente evitate quelle sbavature difensive che tanto hanno pesato nelle gare precedenti, si sono tuttavia falliti troppi gol, anche facili. La classica coperta corta, insomma. Il tempo inizia a stringere, anche a causa degli impegni ravvicinatissimi che il calendario propone. Una quadratura del cerchio andrebbe trovata già dal match infrasettimanale di mercoledì, sul campo della pericolante Paganese. Una gara che, ahimè, sa di scontro diretto in ottica salvezza.