Ci sono occasioni in cui i meriti dell’avversario vanno riconosciuti con onestà di giudizio ed imparzialità, ed è questo il caso di Virtus Francavilla – Juve Stabia. Il successo, seppur di misura nel punteggio, dei campani non fa una piega, perchè la formazione di Padalino riesce ad imbrigliare per quasi tutto il match le velleità biancocelesti rendendo quasi inoffensivi gli attaccanti di casa, ed al contempo mostra una solidità ed un impianto di gioco come mai si erano visti in un avversario in questa stagione al Giovanni Paolo II.
E’ vero che un vecchio adagio calcistico recita che, quando non si può vincere, bisogna almeno non perdere, ma difficilmente i biancocelesti avrebbero potuto fare di più in una giornata in cui l’avversario è apparso decisamente superiore. Le uniche due vere palle-gol francavillesi (a parte qualche conclusione dalla distanza senza successo) si concentrano in apertura ed in chiusura, in entrambi i casi con tiri da fuori area prima di Vazquez poi di Maiorino: tutt’e due le volte Russo è bravissimo nella respinta. Ecco, se di un piccolo rimpianto, rammarico, si può parlare in casa Francavilla, è solo riguardo alla chance di Maiorino in pieno recupero, il gran destro dalla distanza su cui Russo è portentoso: sarebbe finita 1-1, e sarebbe stato un punto d’oro e generoso. Ma si tratta di un episodio, perchè in mezzo, tra le due occasioni francavillesi, c’è stata una prova solida e matura della Juve Stabia, che ha impegnato severamente Costa, ancora una volta il migliore tra i padroni di casa. Ottimo il portiere veneto a salvare sulle bordate dalla distanza di Esposito e Marotta, la cui punizione è deviata provvidenzialmente sulla traversa, e ancora sullo stesso Marotta nella ripresa; altri interventi di ordinaria amministrazione, uniti a conclusioni terminate fuori di un soffio, rendono conto della superiorità stabiese.
I campani risultano rinvigoriti dagli innesti del mercato di gennaio, in particolare, nel reparto offensivo, quelli di Marotta e del pugliese Francesco Orlando: proprio qeust’ultimo, che da ragazzino ha mosso i primi passi a Francavilla a livello di scuola calcio, sarà un satanasso imprendibile per tutto il match e sempre lui, il più basso di tutti, deciderà il match di testa svettando su Delvino e battendo Costa stavolta imparabilmente. Poteva la Virtus fare di più? Difficile dirlo, la squadra di Trocini è apparsa, rispetto al solito, un po’ spenta ed appannata atleticamente, oltre che nelle idee di gioco, magari sono emersi segni di stanchezza dopo le fatiche del turno infrasettimanale di Vibo Valentia. Di sicuro è uno stop che non deve alimentare drammi, magari guardando l’altra metà del bicchiere (apparentemente del tutto vuoto, in caso di sconfitta): in fondo, l’aver sfiorato un pareggio contro questa Juve Stabia non è da tutti.