La Juventus di Igor Tudor, 56 punti in classifica, affronterà il Lecce invischiato nella lotta per non retrocedere con i suoi 26 punti. Una vittoria lancerebbe i bianconeri all’inseguimento del terzo posto, mentre il Lecce deve provare a staccare Empoli e Venezia.
Juve padrona nei precedenti col Lecce, ma occhio alle sorprese primaverili
Secondo le statistiche Opta la Juventus ha incontrato il Lecce 37 volte nella massima serie, uscendo vincitrice in 24 occasioni e pareggiando 9 volte. Le sconfitte sono appena quattro, ma tre di queste sono arrivate nel girone di ritorno. Due, in particolare, spiccano per tempismo e punteggio: lo 0-2 del 2011 in trasferta e il rocambolesco 3-4 casalingo del 2004.
Lecce spesso a secco contro i bianconeri
In quasi metà degli scontri diretti (18 su 37), i salentini non sono riusciti a segnare nemmeno un gol alla Juventus. Solo contro l’Inter il digiuno è stato più lungo (21 partite), mentre il Milan ha imposto la stessa sterilità offensiva per altre 18 gare.
Fortino Allianz: una sola caduta in casa
A Torino, la Juve ha mantenuto un dominio netto: in 18 incontri interni contro il Lecce ha collezionato 13 successi e 4 pareggi. L’unica sconfitta risale al 25 aprile 2004, un 3-4 firmato dalla squadra allora guidata da Delio Rossi. In panchina, per la Juve, c’era Marcello Lippi.
Solida in casa, fragile fuori
Nel presente campionato, i bianconeri stanno mostrando grande compattezza casalinga, con cinque vittorie nelle ultime sei partite interne e un solo ko. In quattro di questi successi non hanno concesso reti. Solo Fiorentina e Genoa hanno registrato altrettanti clean sheet casalinghi nel 2025 (quattro a testa).
Lecce in crisi, lontano dal successo
I giallorossi arrivano alla sfida con un rendimento preoccupante: non vincono da otto turni, con cinque sconfitte e tre pareggi. L’ultimo successo risale a gennaio, un 3-1 sul campo del Parma. Solo tra settembre e dicembre 2023 si era vista una striscia più lunga, con dieci partite senza vittorie durante la gestione D’Aversa.
Una Juve al rallentatore
Con 56 punti dopo 31 giornate, la Juventus è ben lontana dai suoi standard abituali. Dal 1994/95, stagione in cui furono introdotti i tre punti a vittoria, solo tre volte ha fatto peggio a questo punto del torneo: nel 1998/99, 2009/10 e 2010/11, quando si era fermata a quota 48.
Tudor cambia passo: più aggressività e verticalità
Con l’arrivo di Igor Tudor in panchina, il gioco juventino ha preso una piega più propositiva. Rispetto alla gestione Motta, la squadra ha alzato il baricentro (da 50,2 a 51,7 metri), accorciato il recupero palla (da 35 a 37,9 metri) e aumentato i contrasti vinti (da 9 a 12 per gara). Anche la ricerca della verticalità è cresciuta, passando da 146 a 172 giocate dirette a partita.
Lecce vulnerabile nella mezz’ora centrale
I salentini pagano spesso dazio nella fase centrale delle partite: ben 22 dei 50 gol subiti sono arrivati tra il 31’ e il 60’. Curiosamente, però, sono tra le difese più solide nei primi 30 minuti: solo sei le reti incassate in questo intervallo, alla pari con Inter, Roma e Bologna.
Locatelli, regista preciso ma senza gol a Torino
Manuel Locatelli ha segnato le sue ultime quattro reti in trasferta, tre delle quali con conclusioni dalla distanza. L’ultimo gol all’Allianz Stadium risale al 26 settembre 2021. Nonostante ciò, il centrocampista si conferma tra i più precisi: ha completato l’89% dei passaggi tentati (1705 su 1919) ed è terzo nei principali campionati europei per “Line Breaking Passes” (410), dietro solo a Kimmich e Xhaka.
Baschirotto, il maratoneta della Serie A
Federico Baschirotto continua a distinguersi per affidabilità: ha disputato tutti i 2790 minuti di questo campionato. È uno dei soli quattro giocatori di movimento sempre presenti in campo, e uno dei due (insieme a Luperto) ad aver giocato tutte le partite da titolare nelle ultime tre stagioni di Serie A: 105 su 105.